Dotato di vasche dalla capacità compresa tra 60 e 400 litri, l’impianto pilota di Schlötter è destinato alla realizzazione di modelli galvanici. Al suo interno, testiamo tutti i processi galvanici di nuova concezione in maniera estremamente accurata, realizziamo campioni per clienti e soggetti interessati o sperimentiamo soluzioni per la galvanizzazione di parti problematiche o materiali speciali. Anche l’elaborazione e il collaudo di fasi di processo galvanotecniche rientra- no nell’offerta del nostro impianto pilota.
Per usufruirne, basta spedire i propri campioni di elettroliti o componenti al nostro impianto pilota. previous arrow next arrow
La perdita di produzione è una possibile conseguenza di un utilizzo errato degli elettroliti.
Per verificare la stabilità pratica degli elettroliti, è possibile sottoporli alle analisi del nostro impianto pilota. In questo modo, siamo in grado di determinare se la composizione o le proprietà degli strati depositati subiranno variazioni nel corso della durata utile del processo chimico e se è possibile ottenere una qualità costante.
Qualora durante l’analisi i nostri dipendenti riscontrino dei problemi negli elettroliti, saremo lieti di elaborare assieme al cliente i processi successivi, ottimizzandoli al fine di conseguire il miglior risultato possibile.
Protezione contro la corrosione, resistenza contro lo sfregamento o il conferimento di un’estetica particolare: i motivi per cui i componenti vengono galvanizzati sono diversi. Nell’impianto pilota di Schlötter, i nostri clienti possono verifi- care se il proprio elettrolita è adatto dal punto di vista tecnico ed estetico alla galvanizzazione prevista.
Inviando all’impianto pilota i componenti rilevanti, i nostri dipendenti applicheranno un rivestimento di prova sulle parti campione e rispediranno al cliente i modelli galvanizzati con delle proposte di miglioramento.
Alcuni componenti impongono dei requisiti specifici al processo di galvanizzazione. Nel caso di nuovi materiali o le- ghe, ad esempio, non sono ancora disponibili dei dati empirici per portare a termine il pretrattamento corrispondente prima del rivestimento, mentre alcuni materiali di base sono notoriamente difficili da rivestire, come l’acciaio lamina- to a freddo, l’acciaio al manganese altamente legato oppure materiali fusi con capillari o soffiature. L’ostacolo delle superfici difficili da rivestire, ad esempio con soffiature, crepe, doppi strati o cavità di ritiro, è tuttavia sormontabile:
è infatti possibile spedire anche queste parti problematiche al nostro impianto pilota.
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